mercoledì, agosto 06, 2008

5 Agosto ...atto finale


E’ durata fino alle 15,30 la manifestazione di protesta di una cinquantina di persone - alcune incatenate - che hanno protestano davanti ai cancelli del parco di Villa Rosa, nel quartiere genovese di Pegli, per impedire la costruzione di un nuovo parcheggio interrato, i cui lavori sarebbero dovuti incominciare in mattinata. I lavori, in ogni caso, non hanno avuto inizio.
Oggi, alle ore 15.35, con uno studiato colpo di teatro, i presidianti del Comitato per la difesa di Villa Rosa, mentre costruttori e tecnici comunali si aggiravano per la villa con fare indaffarato a prendere misure ma senza assumersi la responsabilità di dare il via allo sgombero forzato, si sono alzati tutti insieme in silenzio ed hanno abbandonato l'area lasciando tutti - costruttori, tecnici, poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, ecc. - con un palmo di naso. Sul posto sono state comunque lasciate alcune sedie incatenate quale ultimo monito per una vicenda che definire squallida è sicuramente un eufemismo!

Sul posto, oltre a carabinieri e polizia, anche alcuni vigili del fuoco, muniti di cesoie per recidere gli anelli delle catene.
Il parco di Villa Rosa ospita una scuola elementare e una materna e sono state proprio le maestre a dare vita a un comitato contro la costruzione del parcheggio, i cui lavori prevedono che si scavi 21 metri nel sottosuolo per realizzare quattro piani di box da rivendere a privati.
La loro battaglia legale è (quasi) persa: la scorsa settimana il consiglio di Stato non ha concesso la sospensiva che il Comune aveva indicato come vincolante per rinviare la firma dell’ordinanza che autorizza la società Elci, associata a Italpali e Raschellà nell’Ati (associazione temporanea d’impresa), a fare ingresso nel parco. Il lumicino della speranza, per le maestre, resta però acceso sino a dicembre, data dell’ultimo pronunciamento del consiglio di Stato su un ricorso che punta tutto su vizi procedurali, irregolarità dell’iter amministrativo e mancata chiarezza nella documentazione presentata e votata dal consiglio comunale anni addietro al momento dell’approvazione del sito. «Come, per esempio – spiega Rita Lavaggi, maestra e portavoce del comitato – il fatto che nel progetto non venisse menzionata la presenza di scuole materna ed elementare, ma si parlasse più genericamente di edifici pubblici».
Negli anni che hanno preceduto la recente sconfitta di chi si oppone al silo, la gente di Pegli si era messa in prima fila in difesa del plesso scolastico, dei giardini, della salute dei più piccoli, arrivando a dormire in tenda nei giardini la notte, per un anno intero. Un camper affittato d’inverno, nuovamente la canadese con l’arrivo della primavera: il presidio del territorio come unica forma di lotta, di resistenza. La bocciatura dello scorso giugno da parte del Tar non aveva scoraggiato mamme e maestre: «Non era stato fatto alcun serio approfondimento, il tribunale amministrativo aveva rigettato il nostro ricorso solo perché tardivamente depositato», spiegano. «Impossibile che anche il consiglio di Stato adduca la medesima motivazione. Staremo a vedere». Intanto, però, i lavori partiranno: l’impresa costruttrice ha tutte le carte in regola per cominciare, nonostante in Comune, negli ultimi mesi, si fossero formulate soluzioni alternative: tutte, peraltro, da verificare.
Il sostegno dei Verdi. Si è incatenata ai cancelli di Villa Rosa Cristina Morelli, consigliere regionale dei Verdi, per solidarietà con i cittadini che difendono l’area verde di Pegli, antistante due scuole, dove dovrebbero essere costruiti dei parcheggi.
Al presidio dei comitati del ponente erano presenti anche Andrea Brignolo, commissario provinciale dei Verdi e Angelo Spanò, consigliere provinciale del partito del sole che ride.
«Chiediamo al sindaco Marta Vincenzi - hanno detto la Morelli e Brignolo - di imporre uno stop ad ogni progetto di cementificazione del nostro territorio e, nel caso di Villa Rosa, di valutare con decisione ogni percorso che porti al blocco dell’inizio lavori, trovando una sede alternativa e sostenibile in un’altra area per il parcheggio». Entrambi hanno sottolineato: «Da anni ci stiamo opponendo all’inizio dei lavori del parcheggio fai da te a Villa Rosa per i tanti problemi legati alla viabilità, all’interferenza con le fondamenta degli edifici circostanti e, soprattutto, alla presenza dei bambini della scuola materna che si affaccia sulla piazza, dato incompatibile con l’inquinamento acustico e ambientale derivante dalla costruzione del parcheggio».
Uniti contro per salvare il parco di Villa Rosa
la protesta
La portavoce della protesta su Radio19 - ascolta