venerdì, ottobre 03, 2008

Opere Pubbliche e Consenso: L'Opinione di Pittamiglio

«Prima di decidere si valuti l'opzione zero»
Il docente di Sociologia urbana interviene nel dibattito aperto dal convegno dei giovani di Ance Liguria
Decidere va bene, e realizzare le opere che si è deciso di fare anche, ma non senza prendere in considerazione - prima di decidere -anche l'opzione zero, ovvero la possibilità di non realizzarle. Lo afferma Fabio Pittamiglio, docente di Sociologia urbana alla facoltà di Ingegneria di Genova e al Politecnico di Torino, che venerdì scorso ha partecipato al dibattito organizzato dal Gruppo Giovani di Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Liguria su "Politica e consenso: l'arte di non decidere". Ed è proprio ad alcune affermazioni fatte durante quel dibattito che
Pittamiglìo vuole replicare.
«Premesso che è assolutamente doveroso decidere e poi attuare quanto si è deciso - sostiene - è necessario, però, che prima di prendere una decisione si prenda in considerazione l'opzione zero, per ragioni di correttezza scientifica e di onestà intellettuale. Se si esclude un'opzione dal ventaglio di quelle possibili, in questo caso quella di non realizzare un'opera, si invalida, da un lato, la correttezza del metodo scientifico e, dall'altro, si discute partendo da una posizione pregiudiziale, perché vuol dire che si è già deciso che quell'opera va fatta comun-
que». E la partecipazione dei cittadini ai processi di trasformazione urbanistica «non può essere attivata e disattivata a comando, a seconda delle convenienze o dell'interesse di qualcuno -osserva -1 cittadini si esprimono come e quando lo ritengono, sta a chi ha la responsabilità di decidere saper cogliere le esigenze e le contraddizioni della città e dei cittadini e dare risposte adeguate, altrimenti non si trovano soluzioni accettabili per i costi e per le esigenze della democrazia». Pittami-glio ricorda anche che «cittadini siamo tutti noi, mentre spesso se ne parla come se fossero altro. E a tutti noi -
sottolinea - può capitare di trovarci al posto di chi protesta». Quanto poi al moltipllcarsi di proteste a Genova, negli ultimi anni, contro interventi edilizi e urbanistici, «credo sia dovuto al fatto che - osserva Pittamiglio -negli ultimi anni si sono realizzate più opere che nei decenni precedenti e si tratta di opere che, per la loro tipologia, sono più difficilmente condivisibili da tutti. E poi -conclude - spesso nella progettazione e nella comunicazione non si è tenuto conto dell'impatto sociale di queste opere e non si sono valutate adeguatamente le esigenze dei cittadini».
[a.c]


Ricordiamo che l'Ing Pittamiglio ha redatto la perizia presentata nel Ricorso al TAR